Fotografia di matrimonio, Vanessa Illi: “Ecco cosa chiedere (e non) a noi fotografi”
Come è cambiato l’approccio alla fotografia di matrimonio? Cosa chiedere ai fotografi e cosa no? E, infine, come scegliere il professionista giusto per le proprie nozze? Ho voluto parlarne con chi di obiettivi e luci se ne intende, la Destination Wedding Photographer marchigiana Vanessa Illi.
Care spose,
quando si parla di fotografia di matrimonio, devo dire che mi emoziono sempre. Ogni volta che riapro e sfoglio il mio album di matrimonio, il cuore batte ancora all’impazzata. Rivivo quei momenti, quegli sguardi, mi rivedo con il mio abito in mezzo ai miei parenti, pronta per giurare amore eterno a mio marito. Senza quelle foto, difficilmente mi sarei emozionata in quel modo.
Le foto hanno il potere di rendere eterno un ricordo, un momento di vita. La magia di sfogliarle insieme al nostro partner, dopo anni, è indescrivibile. Ecco perché il ruolo del fotografo di matrimonio è pieno zeppo di responsabilità: toccherà a lui\lei rubare gli scatti giusti, immortalare un’emozione, rendendola così eterna e infinita.
Ma come scegliere quello giusto? Cosa chiedere e, soprattutto, cosa non chiedere al fotografo che seguirà le vostre nozze? Ho voluto rispondere alle vostre domande intervistando Vanessa Illi, Destination Wedding Photographer marchigiana che da oltre 10 anni emoziona gli sposi con i suoi scatti.
Fotografia di matrimonio: ecco com’è cambiata nel tempo
E’ indubbio, care spose: negli ultimi anni, la fotografia di matrimonio è cambiata. Basta dare un’occhiata agli album di nozze dei propri genitori per rendersene conto: le foto in pose plastificate e innaturali, le espressioni costruite e a volte un po’ goffe, le luci e i colori quasi standardadizzati hanno lasciato spazio alla spontaneità, alla genuinità, al reale.
“Si è passati a uno stile moderno che trova ispirazione nella fotografia statunitense e che punta tutto sulla spontaneità e sulla naturalezza”, spiega Vanessa. Il posato, però, esiste ancora. “Ma non è più studiato come una volta – continua -. E’ ottenuto attraverso una gestualità naturale. Mi piace vedere camminare gli sposi e indirizzare loro verso una precisa luce che permette un certo tipo di posa. Gli sposi vengono guidati molto meno rispetto a prima: il fotografo di oggi non interagisce molto, ma si appropria e fa sue le emozioni, gli abbracci e i sorrisi di quella giornata”. Il segreto per Vanessa è quello di “non snaturare le persone”, entrando nella loro psicologia, modi di intendere e comportarsi davanti all’obiettivo.
Album di nozze: il ruolo del fotografo
Dopo un’esperienza aziendale, Vanessa ha voluto mettersi in proprio affacciandosi al mondo della fotografia di matrimonio. Il motivo? “Avevo voglia di raccontare, con le parole e con le immagini, l’amore e le emozioni di un ‘sì’ – spiega -. Facevo cortometraggi, montaggi, e il matrimonio è stata la palestra perfetta, soprattutto se ami raccontare qualcosa che accade senza che tu sia il regista”.
Lo stupore di raccontare qualcosa che si evolve da sola, come un matrimonio, è unica e irripetibile. E i motivi sono tanti. “E’ un giorno pieno di emozioni, una bellissima esperienza per tutti, soprattutto per chi pronuncia il magico ‘sì’ – racconta Vanessa -. Oltre alla responsabilità che ha il fotografo, essere scelti rappresenta un grande onore. Quando gli sposi mi scelgono consapevolmente, significa che si fidano e si affidano a me, vogliono la mia interpretazione a ciò che accadrà. E io sono ben felice di interpretare la loro realtà, dando il mio taglio creativo, immortalando emozioni senza modificare la realtà”.
Il ruolo del fotografo per Vanessa, infatti, è quello di colui che dovrà evocare ed esaltare le emozioni senza modificarle, interagendo poco con la coppia e con gli invitati, ponendosi quasi come un osservatore esterno. E, in effetti, anch’io sono dell’idea che il fotografo di nozze non deve mai sentirsi il protagonista della giornata, con la coppia “al proprio servizio” per tutte le pose del caso, ma dovrà – al contrario – essere quasi trasparente, raccontare la giornata senza farsi mai vedere troppo. “Non mi piace mettere in soggezione i miei sposi, mi piace vederli spontanei e naturali, esaltando i loro lati positivi senza far pesare mai la mia presenza. E’ un aspetto che tanti apprezzano”.
Fotografia di matrimonio: cosa chiedere e cosa no
Ma andiamo al punto: cosa chiedere e cosa no al fotografo di nozze? Ci sono alcune cose che sarebbe il caso di chiarire prima di contattare qualsiasi professionista. Vediamole insieme:
- Non contrattare sul prezzo: non si tratta mai di un prezzo, ma più di un valore. Quella cifra racchiude il tempo che richiederà il servizio, il know-how e gli anni di studi ed esperienza del fotografo. “E’ tutto molto soggettivo – spiega Vanessa – e cambia da professionista a professionista. Il mercato è libero e ognuno di noi ha un suo stile e approccio. Con quel prezzo acquisti non solo un servizio, ma la visione di quel fotografo, la sua sensibilità”;
- Scegliere “a pelle”: “Consiglio sempre di scegliere al di là del livello professionale, guardando anche al lato umano. Il fotografo che sceglierete sarà presente 10 ore per il giorno più importante della vostra vita. Fate una scelta ‘a pelle’, chiedetevi se con lui riuscirete a instaurare una certa empatia reciproca, se riuscirete davanti al suo obiettivo ad esprimervi”;
- Dare carta bianca al fotografo: se lo avete scelto, vi fidate e vi affidate a lui. “Il cliente che mette paletti, limita la creatività di un professionista. Non si tratta di un lavoro aziendale in cui hai l’obiettivo di far risaltare il prodotto. Qui dobbiamo raccontare l’emozione, è giusto che anche il fotografo si senta a suo agio e accolto. Questo ci consente di esprimerci sempre meglio”;
- Chiedere tempi di consegna e durata del servizio: ogni professionista ha i suoi tempi, valutate sempre tutte le variabili e la motivazione che c’è dietro a tutto ciò che viene prodotto;
- Comunicare una eventuale Wedding Planner: con la quale il fotografo potrà organizzarsi preventivamente;
- Chiedere il tipo di approccio (modifica foto con Photoshop, ecc): anche in questo caso è meglio arrivare preparati. Prima di contattare un fotografo, date un’occhiata al suo portfolio e lavori già eseguiti, vi servirà per farvi un’idea del suo approccio e modo di intendere la fotografia di matrimonio. “Cerco di mettere sempre in risalto i punti di forza della persona – conclude Vanessa -. Se quel giorno uno degli sposi ha un brufolo, allora riesco a modificarlo perché nella normalità lui\lei non ce l’ha. Ma gioco con le luci, le penombre, per cercare di valorizzare le figure, nascondendo anche gli eventuali difetti”.