INTERVISTA ALLA CHEF RUBINA ROVINI
Intervista alla Chef Rubina Rovini.
La prima cosa che si nota in lei è l’indiscussa bellezza grintosa del volto.
Si è fatta notare, durante la terza stagione di Masterchef, per la grinta, la tenacia e la perseveranza
con cui rincorreva quello che, da sogno, è poi diventato realtà.
Rubina Rovini è un blend di Puglia e Toscana, un valore aggiunto che le permette di avere uno
spettro gustativo estremamente ampio con cui giocare nei piatti grazie alla tradizione gastronomica
di famiglia e grazie agli studi dell’età adulta che le hanno permesso di incanalare il buon gusto in un
concetto più legato all’equilibrio e al benessere.
Sarà lei l’ospite del nostro evento in programma per il 16 marzo, a partire dalle 18.30 e sarà lei che
rivisiterà una ricetta tradizionale marchigiana, il pollo in potacchio, trasformandolo in qualcosa di
ancor più speciale.
Un bel mix tra tradizione e innovazione. Proprio come lei.
L’abbiamo intervistata, chiacchierando insieme di sogni, progetti e gusto.
Ora non resta che incontrarla!
Rubina il tuo sogno di diventare cuoco si è avverato. Qual è la ricetta perfetta dei sogni?
Ebbene sì, quello che pensavo sarebbe stata una grande passione è diventata anche il mio lavoro.
Per me è stata tanta dedizione, studio e un pizzico di follia. Senza di essa non avrei potuto crederci fino a realizzarlo.
Toscana e Marche hanno tantissime similitudini, come due lati dello stesso LP. Cosa ami particolarmente di queste regioni?
Entrambe le regioni vantano un grandissimo panorama gastronomico, sia nella cucina di terra che di mare. Adoro la semplicità ma allo stesso tempo i sapori decisi che caratterizzano le due terre.
Cosa ti ha spinto a scegliere il pollo in potacchio come ricetta regionale da rivisitare?
Ho deciso di utilizzare la ricetta del pollo in potacchio perché il pollo viene spesso ritenuto un alimento poco fantasioso, difficile da rendere intrigante. Vi mostrerò come, anch’esso, può diventare un prezioso ingrediente!
Raccontaci la serata da sogno che prepareresti alle persone che ami, cena compresa.
Il cibo rappresenta il canale di comunicazione più primordiale, ed ha strade infinite.
Per questo non punterei molto ad elementi con effetto WOW ma a ingredienti che per me rappresentano il cuore, che attraverso la cucina riesce ad arrivare a chi la gusta.
Parliamo anche un po’ di bellezza. Qual è lo stimolo che ti porta a preparare piatti così artistici?
Sono sempre stata estremamente attratta dalla bellezza, mi ritengo un’esteta e, provenendo dalla danza classica, la parte creativa è molto importante per la presentazione di un piatto. Nelle mie ricette cerco sempre i colori, i contrasti, ma allo stesso tempo una perfetta armonia fra di essi. L’estetica può migliorare con lo studio e la pratica, ma è necessario essere dei tremendi perfezionisti per riuscire a preparare delle opere.”
Eugenia Faini | L’Avverasogni