Il video di nozze, Daniele Donati: “Raccontare l’amore? Una grande responsabilità”
Da oltre 20 anni si occupa di video di nozze, catturando momenti e dettagli degli innamorati e delle loro famiglie. “Una grande responsabilità”, come dice lui, quella di regalare dei ricordi magici attraverso un film di matrimonio, da rivedere dopo anni, per emozionarsi ancora. Vi racconto la filosofia di Daniele Donati Films.
Care spose,
il video di nozze è uno degli elementi del matrimonio a cui ho sempre tenuto particolarmente. Rivedere i filmati di matrimonio dopo anni significa rivivere le sensazioni di quel giorno unico al mondo, emozionandosi in maniera indescrivibile. Ecco perché ho deciso di dedicare questo articolo a colui che ritengo un professionista dello storytelling dell’amore, Daniele Donati.
Ciò che mi ha colpito della sua filosofia e modus operandi, è il fatto di concepire il film di nozze come una grande responsabilità. Proprio così: documentare un giorno importante come quello del matrimonio, significa creare i ricordi per il futuro di quella coppia, delle loro famiglie e delle persone che non erano presenti o di chi non lo sarà più. “Fare i video di nozze è una delle mie passioni – racconta Daniele -. E’ bellissimo sentirsi circondati da sentimenti e sensazioni di uno dei giorni più importanti di una coppia. Mi piace pensare che tra 15\20 anni, quelle persone e famiglie potranno tornare indietro nel tempo e avere la pelle d’oca rivedendo i miei film realizzati per loro”.
Film di nozze (molto più di semplici video) destinati a durare nel tempo, eleganti, emotivi, di classe e accattivanti. Un prodotto realizzato attraverso le emozioni destinato a essere sempre attuale e “alla moda”. Ma come è cambiato il modo di intendere il video di matrimonio negli anni?
Il video di nozze, Daniele Donati: “Emozionarsi emozionando”
Prima di approdare definitivamente nel mondo del wedding, Daniele ha lavorato per la televisione e per il cinema. Nel suo curriculum spiccano aziende come Rai, Mediaset, Tele+, Sky. Il wedding, poi, è entrato ufficialmente nella sua vita. “Negli anni 2000 la concezione del film di matrimonio era completamente diversa da quella attuale – racconta -. Le cose sono cambiate quando sono cambiati gli strumenti con cui lavoriamo. Ormai utilizziamo le reflex, che ti permettono di avere un’immagine più simile alla pellicola della tv, per una qualità quasi cinematografica”.
A contribuire a una netta trasformazione del video di nozze, anche i corsi di aggiornamento, internet e la condivisione di idee, anche con realtà non italiane. Daniele, infatti, è anche presidente dell’Associazione Nazionale Videografi, che raggruppa esperti videografi di tutta Italia, proponendo – tra le altre cose – workshop di formazione rivolti anche chi vuole cominciare da zero.
Il film di matrimonio: l’importanza dello storytelling
Daniele si contraddistingue nel suo mestiere per l’uso di una precisa struttura narrativa. Il racconto di matrimonio, care spose, è un film, non un semplice videoclip. E’ necessario basarsi sullo storytelling, studiando bene ogni scena del racconto, ma non solo. Sarà importante conoscere in primis la coppia, avere anche una certa empatia con gli sposi. Tutto questo porterà a un risultato unico ed emozionante.
“La mia presenza a volte rappresenta un ostacolo – spiega Daniele -. Noi videografi rischiamo di mettere in soggezione gli sposi. Invece, il segreto è farli sciogliere, spingendoli a comportarsi in maniera naturale. Solo così avremo un’immagine unica e originale. Vera”. Nei suoi lavori, infatti, Daniele vuole comunicare il cambiamento che i due sposi stanno vivendo in quel preciso giorno della loro vita.
Come si articola il lavoro di Daniele?
- Niente vido prematrimoniali;
- Gli sposi, dopo un primo contatto, rispondono a una serie di domande di Daniele compilando un form sul sito;
- Quelle risposte serviranno a Daniele e al suo team per farsi un’idea della coppia e di quello che desidererebbero;
Le domande, inoltre, sono funzionali alla stessa struttura filmica: sarà presente il protagonista (o i protagonisti), l’antagonista (che potrebbe essere la pioggia), lo spazio e il tempo. Si riesce sempre a trovare qualcosa che segua le regole dello storytelling. “Il primo incontro normalmente è una chiacchiera informale – conclude Daniele -. Metto su una camera fissa su un treppiedi, un microfono e registro tutto quello che mi dicono. Mi serve questo scambio di informazioni per la costruzione del film. Prendo tutto ciò che è spontaneo, vero. Quei contenuti preziosi per poter costruire un film che racconti l’amore”.